Venice Fashion Week promuove l’alto artigianato, la sostenibilità, gli artigiani e i giovani designer a Venezia con eventi, sfilate e collaborazioni internazionali
La decima edizione della settimana della moda slow sarà a Venezia in modalità digitale. L’ultima edizione di ottobre ha visto otto partecipazioni internazionali e oltre settanta eventi diffusi tra palazzi, gallerie d’arte, boutique, una falegnameria e la sede degli stuccatori veneziani.
Venezia città mondiale della Sostenibilità
“Venezia è una città molto importante per gli scambi commerciali e culturali tra Italia e Gran Bretagna” ha esordito l’ambasciatore britannico in Italia Jill Morris intervenuta alla Giornata della moda sostenibile organizzata a Ca’ Sagredo dal Consolato Generale Britannico con Venice Fashion Week.
La presidente del Consiglio Ermelinda Damiano ha ringraziato per aver affidato a Venezia il ruolo di ambasciatrice della moda sostenibile nel mondo, promuovendo in questo modo anche il suo patrimonio creativo, artigianale e produttivo.
Venezia Città dell’Artigianato Patrimonio Immateriale Unesco
“Venezia è il luogo dove la moda è cultura e filo conduttore di tradizioni secolari, nonché volano per il futuro” ha continuato la presidente del Consiglio a Ca’ Sagredo, da dove gli organizzatori di Venice Fashion Week hanno lanciato l’idea di candidare Venezia a Città dell’Artigianato Patrimonio Immateriale Unesco.
Venezia eccelle nell’artigianato da oltre mille anni
Durante Venice Fashion Week, dalla volontà di far conoscere e promuovere le eccellenze dell’alto artigianato veneziano è nata l’Associazione Alto Artigianato Venezia che riunisce le aziende storiche della città. Nel giardino della Fornace Orsoni, alla presenza dei fondatori Orsoni Venezia 1888, Tessitura Bevilacqua, Lunardelli Venezia e Atelier Martina Vidal e con la performance musicale di Enrico Coniglio, ha presentato la prima collaborazione con gli stilisti Tiziano Guardini e Patrick McDowell con Tessitura Bevilacqua e Fornace Orsoni.
Rilanciare il Veneto della Moda
Progetti di grande respiro per il Tavolo Veneto della Moda che riunisce imprenditoria fashion, industrie, istituzioni e scuole: il progetto di Confartigianato, CNA e Confindustria del Veneto di produrre in Veneto una capsule collection di Tiziano Guardini con i tessuti Bevilacqua, creati con i telai settecenteschi nell’ultima fabbrica tessile ancora operativa a Venezia, prevede anche la mentorship di Guardini agli studenti delle scuole professionali del manifatturiero, che avranno modo di scoprire dal vivo come nasce una collezione di moda sostenibile.
Moda e alto artigianato come cultura della città
“Venezia è un centro di produzione vitale”. Andrea Erri, direttore generale del Teatro La Fenice, ha presentato con queste parole l’evento creato dall’art director Carlos Tieppo alle Sale Apollinee, la sfilata di moda che ha presentato i costumi del Teatro realizzati dalla Sartoria. Protagonisti le sarte e i segreti degli abiti delle opere più amate.
Un futuro produttivo per Venezia
La manifestazione ha presentato con sfilate, cocktail e performance i progetti di oltre quaranta designer veneziani e veneti, anche avviando collaborazioni internazionali, e inaugurato il Sotoportego de Rialto, nuova via dello shopping di botteghe, laboratori e atelier alternativa alle vie dei grandi marchi, nel cuore più antico di Venezia: gioielli, moda, design e artigianato, abiti in tessuti di alghe marine, design di vetro di Murano, laboratori di oreficeria, nell’antica via degli orefici.
La moda è un veicolo potente per trasmettere messaggi importanti
What my jeans say about the garment industry. Matteo Ward di Fashion Revolution, co-fondatore e CEO del brand vicentino sostenibile WRÅD, ha dialogato a IED Venezia con la docente e designer Raffaella Brunzin, studenti e pubblico a proposito di sostenibilità e tracciabilità.
Accompagnata dall’icona della moda Diane Pernet, la performance NOPLASTIC di Alexandra Mas ha raggiunto migliaia di turisti in Piazza San Marco, invitandoli ad adottare comportamenti sostenibili e un approccio consapevole alla città.
La moda per un turismo sostenibile
Moda è anche impegno per un turismo sostenibile come il progetto Novecento, boutique hotel della Famiglia Romanelli, che produce contenuti per far scoprire gli aspetti meno conosciuti di Venezia e progetti culturali e di inclusione sociale: Talking Hands è un laboratorio sartoriale indipendente diretto da Anthony Knight e Anna Clara Zambon, nato da un’idea di Fabrizio Urettini. Capispalla oversize reversibili realizzati da migranti dal Ghana, Costa d’Avorio, Nigeria e Mali, con le bellissime stampe wax e la pregiata materia prima del Lanificio Paoletti, dal 1795 a Follina.
In continua crescita il numero dei designer attenti al tema della sostenibilità: Alberta Ferretti ha creato con Eco Age di Livia Firth la capsule collection Love Me, cotone biologico e cashmere riciclato presentata con un evento nella boutique veneziana Spazio A.
Design, mostre e progetti eco-friendly per la padovana O bag, l’iconica borsa customizzabile che ha creato Chiudi il cerchio, progetto per raccogliere le scocche delle borse trasformandole in tappeti-puzzle per i bambini del Mozambico.
Progetti green per il brand di profumi artigianali Acqua dell’Elba impegnata da sempre nella salvaguardia del mare, che presenta le ultime fragranze con il Sea Essence International Festival che si svolge a fine giugno all’Isola d’Elba con partner internazionali. Connubio perfetto con le borse veneziane realizzate con le vele riciclate Magoga Bags, progetto sostenibile di Sabrina Pigozzo.
La vicentina GAS jeans è partita dalla sostenibilità con il progetto ETX- Keep it green e per creare il nuovo total look denim di nuova generazione, perfetto equilibrio di heritage industriale, etica ed estetica.
Il valore della creazione
Venice Fashion Week 2019 è la manifestazione dove più che mai sono state celebrate le maestranze: sarte, merlettaie, mosaiciste, falegnami, mani operose che creano meraviglie e meritano di essere riconosciute per il valore che producono.
Con una sarta è iniziata Venice Fashion Week: la performance-tableau vivant della couturier sudafricana Romi Loch Davis L’ultimo spessore. L’orma rigeneratrice dell’amore ha dato il via agli eventi a Palazzo Polignac insieme alle presentazioni del brand parigino Chatelles e della designer veneziana Carla Plessi presso Edmond à Venise.
“Vogliamo rappresentare il fermento creativo dell’Iran e raccontare come veniamo influenzati da ciò che sta accadendo nel nostro paese. Siamo creativi che vivono in tutto il mondo e rappresentiamo il Made in Teheran”. Focus sull’Iran creativo con la sfilata presso Caffè Lavena delle creazioni giovani e originali del brand A2bymatin delle stiliste Aida e Anahita Matin, laboratorio che unisce la cultura iraniana con l’esperienza sartoriale italiana.
Sfilate e cocktail: la designer veneziana Antonia Sautter ha creato un defilé per valorizzare la sartoria artigianale e celebrare l’energia creatrice delle donne: QueensEssential evoca con uno spettacolo fantasmagorico le regine della letteratura, dell’opera e della storia.
Il nuovo Hotel Heureka a Cannaregio ha presentato nei suoi spazi eclettici la sfilata della stilista viennese Michel Mayer, abiti da gran sera sartoriali, preziosi e spettacolari.
Con una stilista artigiana e sostenibile si è conclusa Venice Fashion Week: la giovane stilista sostenibile Alessandra Micolucci ha iniziato la sua settimana della moda dipingendo due abiti in lino organico durante un evento, abiti che sono stati poi indossati per una performance di danza contemporanea dalle danzatrici della Scuola di Danza FIFTH di Silvia Funes all’evento che ha chiuso Venice Fashion Week negli spazi monumentali dell’Unione Stuccatori Veneziani, che ospita fino al 3 novembre il festival di fotografia Venice Photo Lab a cura di Fabio Cavessago di Lab77.
Fashion e murrine veneziane: per l’evento all’Hotel Bonvecchiati gli orafi dell’Atelier Laberintho hanno presentato il maestro vetraio Stefano Morasso, che ha concepito una particolare tecnica per utilizzare gli scarti di vetro soffiato e murrine come se fossero pietre dure per gioielli contemporanei, mentre le sorelle Giovanna, Carlotta e Orsola Moretti hanno creato il brand Vita di Vetro che trasporta i colori delle murrine veneziane su eterei foulard di seta.
Nell’ambito di Venice Fashion Week le Sorelle Moretti hanno presentato una mostra presso lo store O bag e quattro abiti creati insieme alle stiliste sostenibili Alessandra Micolucci e Gabriella Marin negli eventi all’Hotel Palazzo Paruta e all’Hotel Bauer.
Lunardelli Venezia che ha presentato le creazioni del giovane designer veneziano Gianluca Regazzo realizzate con le tessere di mosaico della storica Fornace Orsoni 1888.
Il fashion cocktail Domenica a Palazzo è stato il debutto in città per il nuovo 5 stelle Hotel Ca’ Bonfadini, che ha presentato eccellenze artigianali come le creazioni cyberpunk di Amina Mi, il cachemire contemporaneo di CentoXcento made in Italy, i gioielli di Ladra di Perle, gli abiti in lana cotta di Madì, le scarpe ipercolorate di Vladì, le borse in tessuti Bevilacqua Bvl Venezia, le sculture scelta da The_Sign, la moda etica di Banco Lotto n. 10. Ospite da Instanbul la designer Derya Olmez, che rinnova la tradizione antica dell’Ebru, l’arte di disegnare sull’acqua e trasferire le creazioni su seta, con colori forti e innovativi ispirati a Venezia.
Non sono mancati i cocktail nelle boutique: in quella del sorprendente brand tedesco Unützer Venice, nel salotto creativo di Giorgia Lo Spazio 2091 in compagnia della foodblogger Zen Kitchen, e nella boutique Gazèl in Pescheria di Rialto con la designer Alessandra Verona per presentare Gazèl Airlines, una capsule collection di ispirazione pop rock creata in collaborazione con il pittore Giacomo Piussi.
Le serate negli hotel sono state salotti dove i protagonisti si sono raccontati al pubblico, condividendo ispirazioni, tecniche e obiettivi per una creatività trasversale che giunge sempre, e riparte, da Venezia.
Hotel Palazzo Paruta ha ospitato gli abiti in seta che riportano i colori delle antiche murrine delle Sorelle Moretti, la moda sostenibile di Gabriella Marin, la moda glamour di Arnoldo e Battois, i gioielli di Marisa Convento, veneziana creativa che mantiene vivo il mestiere antico di impiraressa di perle.
Un evento per trecento persone all’Hotel Bauer Palazzo ha chiuso la nona edizione di Venice Fashion Week: sette designer veneziane e una designer iraniana hanno presentato collezioni tra moda contemporanea, tradizione sartoriale e sostenibilità. La stilista Daniela Giacometti ha presentato la sua ultima collezione di abiti su misura in materiali innovativi. Tra le modelle anche la designer Carla Plessi che indossava un abito creato da Daniela espressamente per lei e presentava a sua volta le borse in tessuti preziosi provenienti dai suoi viaggi tutto il mondo.
Abiti unici in merletto vintage per Remué Venice, coffe veneziane in piume colorate e accessori fatti a mano per Teod’Amar, brand sartoriale di Norma Marzà. Gli abiti in seta che omaggiano il vetro di Murano delle Sorelle Moretti, la moda transculturale dell’iraniana Anahita Matin che con il brand A2byMatin racconta l’identità dei giovani di Teheran.
Le prossime edizioni del 2020
Grazie alle collaborazioni internazionali avviate nel 2019 Venice Fashion Week diventa un osservatorio sulla moda slow e sulle nuove frontiere dell’artigianato contemporaneo, con un focus sulla moda internazionale e una sezione speciale per designer e aziende sostenibili Made in Veneto.
La prossima edizione di Venice Fashion Week sarà in aprile 2020.
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Le foto sono di Igor Serdyukov @serdyukovigor, Marta Formentello @itsmartaeffe, Settimo Cannatella @seventhsoul, Renzo Carraro @renzo.carraro.photo, Roberto Rosa @r2photo, Rossana Viola @rossviola per Venezia da Vivere.